30 ottobre, 2010

Al di là del Vintage c'è IDA RUGGIERO


Chi è quella frangettona che canta al microfono?
Esatto, è proprio lei, che da anni è nei sogni segreti del mio ragazzo e.. che rimanga tra noi, anche nei miei!
 Sto parlando di Maria di Donna // in arte MEG, la storica voce dei 99 Posse, gruppo ragga-rap di Napoli, sì,
 "quella con il piercing fra gli occhi"!
Nel 2004 iniziava la sua carriera da solista: musica sperimentale, fusione di generi diversi, evoluzione continua, testi magistrali, banali mai, di protesta spesso, il tutto sempre unito dal suo splendido ed inconfondibile modo di cantare.
Lo scorso Gennaio, ero ad un suo concerto. Eccola che entra, più figa che mai, si accendono le americane sopra di lei, e il mio occhio cade immediatamente.. sui suoi pantaloni! Sembravano fatti da tanti pezzi di stoffa presi a caso e cuciti insieme, erano così eccentrici che quasi quasi mi emozionavano! Pois, lettere, nero, bianco, arancione, celeste, giallo fluo.. Fu amore a prima vista, insomma, come mi succede quasi sempre con i pezzi unici!
Ieri, andando in giro per la Rete, scopro per caso di chi erano figli:
la creatrice è IDA RUGGIERO, nata nella Napoli dell' 82, da sempre affascinata dal "miracolo sartoriale", quello per cui un semplice pezzo di stoffa può diventare un'opera d'arte!

E di opere d'arte si parla riferendosi alle sue collezioni. Alla base c'è il tentativo di esaltare la caratteristica fondamentale del vintage, l'unicità: passeggiando tra le annate passate, Ida recupera pezzi come tute acetate degli anni '90, piuttosto che abiti floreali o a pois, li smembra, applicandoci sù una vera e propria "decostruzione",

e infine li riassembla seguendo una fantasia, un gusto, uno stile tutti suoi, curando i minimi dettagli e dando prova delle sue straordinarie capacità da Designer.
Se prima, indossando un capo vintage potevamo renderci particolari, ora Ida ci dà l'opportunità di sentire che ebbrezza si prova nel portare un pezzo che è davvero "MIO E BASTA!"
..Come questi pantaloni trasformabili, che all'occorrenza si mettono sottosopra e diventano una maglia!


Non fermatevi qui, andate a guardare fino a che punto sa arrivare Ida!

Reduce dall'ultima edizione di 
Touch! Neozone e cloudnine (*), stimolante salone espositivo organizzato da Pitti Immagine a Milano, Mimì Factory continua a farsi strada tra i marchi emergenti, e da SickTrick arriva il più convinto e caloroso augurio di un lungo successo!


NOTE:
(*) per saperne di più sul Touch!

26 ottobre, 2010

OBEY Fall 2010 Ladies/mens Collections


Pronta? 3-2-1..
Sia benedetto il giorno in cui SHEPARD FAREY decise di mettere su abbigliamento il suo estro grafico e illustrativo senza eguali: nasce così un brand oggi venduto in più di 20 paesi in tutto il pianeta.
Direttamente dalla scena skate underground e dalle note aspre del punk-rock e dell'hip hop di fine anni '80, proviene l'ispirazione di Farey, che ha iniziato a tappezzare della sua filosofia artistica tutti gli angoli delle maggiori città americane, con stickers, posters e stencil; la fusione, poi, con il gusto di due fashion designer, Mike Ternosky ed Erin Wignall, fa si che Obey Clothing ci regali per ogni stagione capi che "parlano".



This Fall, il Gigante Obey trasuda stile da tutti i pori!



Allineandosi con la tendenza Navy, sforna pezzi in cui l'àncora compare su ogni bottone, stando attento però a non abbandonare lo stile metropolitano.


Obey è un brand che, proprio perchè affonda le sue origini nella cultura urbana, è capace di muoversi disinvolto nei centri più stimolanti dal punto di vista della creazione degli stili: non si nasconde dietro un logo riconosciuto in tutto il mondo, non si ferma solo alle sue caratteristiche vincenti, ma alla base delle sue collezioni, subito ad un primo sguardo, si ravvede l'intento di capire dove sta andando il gusto giovanile, per poi ritradurlo e presentarcelo in chiave Obey. Nasce dal basso, quindi, continua a venire fuori dalla strada, ed è forse questo uno dei segreti della sua enorme fortuna.


I punti di forza di quest'ultima linea, secondo il mio parere, sono i cappotti. Sarà perchè il cappotto, almeno per me, è sempre stato un capo problematico! Ogni anno me ne compro di nuovi, e l'anno dopo già non mi soddisfano più! ma questi..

 

Per non parlare della serie di accessori! Ombrelli, guanti, borse, portafogli, sciarpe, cappelli, cinte, collane, orecchini, anelli.. persino guinzagli per cani con sopra lo spot "ADOPT A PET"! Ho selezionato tra i tanti, questo ciondolo che ricorda uno di quegli "acchiappasogni", oggetto odiato da molti, ma amato da molti altri..
Guardate i LookBooks delle nuove collezioni e saprete darmi ragione